Furti in casa: come supera il trauma un bambino?

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Incubi, insicurezza, pianti improvvisi.

Oggi voglio parlarti di un argomento molto delicato che mi sta molto a cuore.

Oggi ti parlo dei bambini e di quanto sia difficile gestire un trauma infantile post furto. Cosa c’è di più grave di non riuscire a tenere al sicuro i propri bambini? Molti genitori lo vivono come un totale fallimento, ma non è così. Furti e rapine sono qualcosa di inaspettato che lascia adulti e bambini completamente indifesi e confusi.

Spero tu non abbia mai vissuto questa esperienza, ma puoi certamente immaginare che gli effetti psicologici di un furto in casa sono intensi, in alcuni casi tanto quanto quelli di chi subisce una rapina.

Se per noi adulti è qualcosa di destabilizzante, figuriamoci per un bambino che non ha le nostre stesse facoltà di interpretare e metabolizzare quello che è appena accaduto. Potrebbe volerci un po’ di tempo, per lui, per tornare a sentirsi sicuro. Considera che si è frantumata la sua credenza che la sua casa sia il suo luogo protetto, dove sentirsi sempre sicuro.

“Ma tu come fai a sapere cosa prova un bambino?” ti starai chiedendo.

La tua domanda è lecita, in effetti non sono uno psicologo, anche se facendo questo lavoro da tanti anni ho imparato ad immedesimarmi anche nelle paure e nelle ansie di chi vuole proteggere la propria casa e la propria famiglia dall’intromissione di ladri e malintenzionati, oltre, ovviamente, ad aver sentito molti racconti di esperienze di furto o rapina di chi poi è diventato mio cliente. Ma non è tutto. La mia storia, la mia infanzia, è una testimonianza diretta di quello che ti sto dicendo. Ed è grazie al mio trascorso che ho deciso di occuparmi della sicurezza degli altri. Dammi qualche minuto per raccontarti meglio.

La mia testimonianza sui traumi su un bambino

Tutto risale a quando da bambino, avrò avuto sì e no 5 anni, in una vacanza al mare con i parenti ho provato nello stesso tempo emozioni positive di gioia ed euforia, ma anche solitudine e senso di abbandono.

Un giorno, in spiaggia, ho sentito la paura che cominciava a salire, mi sentivo in preda al panico, ed ogni persona che mi passava vicina faceva scattare l’angoscia di poter essere rapito e non vedere più i miei cari.

Come mai?

Mi ero perso! E non mi sono affatto divertito!

Da quell’episodio non sono stato più lo stesso e crescendo ho sempre avuto paura per la mia sicurezza, emotiva e fisica, sentivo che chiunque, nascosto nell’ombra, sarebbe potuto arrivare per rapirmi o portarmi via ciò che mi stava a cuore. Ho così iniziato a studiare il modo di potermi sentire più sicuro, magari potendo estenderlo anche alle persone che mi sono più care.

L’occasione si è presentata anni dopo, al momento di trasferirci dal nostro vecchio appartamento ad una villetta monofamiliare solitaria a qualche chilometro di distanza. La nonna materna, che all’epoca abitava con noi, non si sarebbe trasferita fin quando la nuova abitazione non fosse stata ritenuta “sicura”, data la possibilità di incursioni di malintenzionati che, complice la zona poco abitata, sarebbero stati molto tentati di farci visita.

A quel punto si è accesa la lampadina: potevo fare in modo che mia nonna si sentisse veramente serena e tranquilla, in totale sicurezza, anche quando rimaneva sola in casa? Era il mio obiettivo, e come lo è stato in quel giorno per lei, lo è diventato per tutti gli anni successivi, per le persone con le quali riuscivo ad entrare in contatto ed alle quali ho sempre voluto dare sicurezza e serenità, affinché loro ed i loro cari non dovessero mai provare le sensazioni di tensione, paura, sconforto e rabbia dovute all’invasione dei propri spazi privati da malintenzionati di ogni sorta.

Da quel momento ho dedicato la mia vita professionale a cercare di realizzare sistemi di sicurezza antifurto sempre più sicuri e affidabili. Da questi propositi è nata Ninajalarm! Ma torniamo ai bambini. Ecco, io vorrei che nessun bambino subisse il trauma di vedere estranei nella propria abitazione.

Se però purtroppo ti è già accaduto, è opportuno adottare alcune buone pratiche per limitare e gestire il trauma infantile post furto. Ti do qualche consiglio a riguardo!

Consigli per gestire il trauma infantile post furto

Intanto è importante sottolineare che come per gli adulti, anche i bambini rispondono agli eventi traumatici in modo diverso: dipende dalla personalità individuale, dalla resilienza e dal supporto sociale.

Di norma, ecco cosa è utile fare:

  • Parla con il bambino, chiedigli a cosa ha pensato quando vi ha sentiti urlare e cosa crede sia successo. È importante spiegare al bambino l’accaduto, in modo che non si senta ingannato dai suoi genitori.
  • Nei giorni seguenti l’accaduto, accompagna il bambino nella sua camera e stai con lui fino a quando si addormenta, alzandoti e riaccompagnandolo nel suo letto se dovesse svegliarsi nella notte e cercare il lettone.
  • Non far interrompere al bambino le attività extra scolastiche come sport e musica, lo aiuteranno a distrarsi, rilassarsi, scaricare le energie, anche quelle negative.
  • Se il disagio persiste si dovrebbe chiedere il supporto di uno psicoterapeuta che aiuti il bambino a superare questo momento critico della sua vita.

Come avrai capito aiutare i bambini a superare un trauma da furto è fondamentale e non sempre facilissimo. Quello che ti consiglio è prevenire il più possibile eventi del genere. Come? Ovviamente installando un buon sistema di antifurto.  Ninjalarm, per esempio, ti solleva da ansie e preoccupazioni varie, tenendo sempre sotto controllo il buon funzionamento del tuo sistema di allarme.

Se vuoi evitare traumi al tuo bambino, contattami per una consulenza gratuita, ti aspetto!

A presto,
Claudio

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